La recente pandemia ha messo in evidenza quanto sia importante curare i pazienti fragili al loro domicilio, cercando di ridurre il più possibile i ricoveri ospedalieri e gli accessi in Pronto Soccorso.
Già nel 2014 l’U.O. (Unità Operativa) di Oncologia Medica con l’importante supporto dell’Associazione Varese per L’Oncologia ha iniziato a trattare pazienti fragili, bisognosi di trattamenti antitumorali ma con difficoltà fisiche e logistiche a recarsi in Ospedale, presso il loro domicilio.
Questa tipologia assistenziale è stata resa possibile per il finanziamento da parte dell’Associazione di medici, infermieri, psicologo, fisioterapista.
Nato come sperimentazione, questo modello organizzativo varesino è stato riconosciuto dalla Regione come modello da esportare negli altri Ospedali ed è tutt’ora una tipologia assistenziale consolidata e apprezzata, inserita nella normale attività di reparto.
L’Associazione continua a finanziare lo psicologo e il fisioterapista e ha il progetto di potenziare il suo aiuto con volontari adeguatamente preparati.
Il servizio Homcology anche in moto
Medico e infermiera partono dall’ospedale per raggiungere il paziente e la sua famiglia a casa.