Noi tutti speriamo in qualche cosa, il malato spera più di altri, spera che il suo futuro sia migliore del presente.
La speranza è indotta dalle persone a noi vicine, dagli operatori sanitari, medico, infermiere terapeuta.
E’ dimostrato che parole ben dette sono in grado di attivare le medesime vie biochimiche dei farmaci.
Se ho fiducia in te e spero di stare meglio, il mio cervello inizia a produrre molecole che agiscono sul controllo del dolore, dell’ansia ,il mio umore migliora così posso affrontare con fiducia il percorso di cura.
La speranza diventa quindi un tempo della cura.
la sala Montanari ha una capienza di n.170 posti