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Donati 3 carrelli polifunzionali

che verranno utilizzati nel day hospital oncologico dell'ospedale di Circolo

Centomila euro per l’Asst Sette Laghi da parte della Regione Lombardia per proseguire con il progetto Homcology che in questi giorni cura una trentina di malati di tumore direttamente a casa propria. L’iniziativa in questi 5 anni ha permesso di seguire 188 pazienti che afferiscono ai presidi ospedalieri dell’Asst, con 300 accessi medici e 200 accessi infermieristici, oltre che con trattamenti fisioterapici. Portare le cure a casa del paziente che ha difficoltà ad accedere ad ambulatori e day hospital, un team itinerante di professionisti formato da quattro medici, quattro infermieri, uno psicologo e un fisioterapista, è l’attività di Homcology progetto pilota nato a Varese in sinergia tra Varese per l’Oncologia e le istituzioni sanitarie. «Grazie al presidente Fontana e all’assessore Bertolaso per la sensibilità manifestata verso Homoncology», dice Carlo Lucchina, presidente di Varese per l’Oncologia. L’associazione è vicina all’Asst anche in altro modo, come ha sottolineato il direttore generale Gianni Bonelli, giunto al termine del suo mandato («Con Varese per l’Oncologia abbiamo un paradigma del ruolo più maturo del terzo settore a supporto della sanità e dei pazienti»).
L’associazione presieduta da Carlo Lucchina ha infatti donato tre carrelli polifunzionali al reparto diretto dal professor Francesco Grossi, carrelli che verranno utilizzati nel day hospital oncologico dell’ospedale di Circolo e che servono per rendere più agevoli, efficaci e veloci le medicazioni dei pazienti. «C’è un legame che resta – dice Lucchina – tra i pazienti che passano dal reparto e il reparto stesso». Lo dimostra la donazione fatta in ricordo di Lorena Tomasetto, di Gallarate, mamma, moglie e insegnate scomparsa il 28 agosto 2022, a 54 anni. leri a ricordarla, al momento della consegna del carrello, il marito Claudio, i figli Filippo e Agnese e alcune amiche e colleghe (Lorena insegnava a Daverio e a
Mornago).
«Lorena è stata curata nella struttura di Oncologia di Varese – dicono i familiari -, la cosa che ha lasciato il segno è l’importanza che ogni volta gli operatori dedicavano non alla malattia ma a lei, in quanto persona». L’altro contributo, invece, «è stato dato da Stefano Crespi concessionario Wolkswagen – dice Lucchina – come libera donazione»

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